Assemblea annuale e rinnovo cariche sociali, 29 maggio 2016

Presso l’Hotel Una Scandinavia a Milano, domenica 29 maggio 2016 si è svolta l’assemblea della nostra Associazione. Il discorso del Presidente dottor Rinaldo Cusi ha aperto i lavori di un’intera giornata ricca di argomenti. La prima parte, in mattinata, dedicata all’espletamento degli obblighi sociali: lettura e approvazione dei bilanci e votazioni per il rinnovo delle cariche sociali del triennio 2016-2018 è poi proseguita con gli interventi di interesse professionale. Il dottor Vincenzo de Michele ha illustrato alcune normative di interesse gemmologico e altre di carat- tere giuridico-legislativo che sono abitualmente approfondite durante i Seminari di avviamento e aggiornamento della professione che si svolgono durante l’anno. L’avvocato Cristina Gandolfi ha invece focalizzato il proprio intervento sul codice di condotta dell’Associazione dopo la revisione dello Statuto e del Regolamento seguita all’accreditamento dell’ AIG (Associazione Italiana Gemmologi) da parte del Ministero avvenuta il 06/05/2015. La dottoressa Prosperi ha poi approfondito la problematica dei Crediti formativi che come spiega esaustivamente il Regolamento sono consigliati a tutti ma obbligatori solo per chi esercita la professione. Al termine della mattinata il Presidente uscente Rinaldo Cusi ha reso noto il verbale della Commissione elettorale composta dai Soci Angelo Mario Peracchi, Luigino Quagliotto e Marco Rossi con i risultati delle votazioni per il rinnovo delle cariche sociali. Secondo quanto previsto dagli art. 13-21 e 22 dello Statuto sono stati eletti per 

il Consiglio direttivo: 

Renzullo Crescenzo                                                        

Vaccari Paola Emma                                                        

Prosperi Loredana                                                        

Saccucci Gianfranco                                                        

Brignola Pasquale                                                        

Cusi Rinaldo                                                        

Rolandi Vanda                                                        

Casbelli Alberto                                                        

Visconti Pio 

(n.d.r.) Successivamente, nel corso della 1° riunione del nuovo Consiglio avvenuta il 27/6, dopo votazione interna sono stati assegnati i seguenti incarichi:                                                         

Cusi Rinaldo             – Presidente                                                            

Vaccari Paola Emma – Vicepresidente                                                            

Saccucci Gianfranco  – Tesoriere                                                            

Rolandi Vanda           – Segretario                                                         

Renzullo Crescenzo    – Relatore                                                            

Prosperi Loredana     – Consigliere                                                            

Brignola Pasquale     – Consigliere                                                            

Visconti Pio               – Consigliere                                                            

Casbelli Alberto         – Consigliere 

Inoltre sono stati eletti  per i Revisori dei conti:                                                        

– Bossi Anna                                                             

– D’Angelo Regina                                                        

– Cielo Fabio 

ed infine per il collegio dei Probiviri: 

– Mangiagalli Giliola                                                         

– de Michele Vincenzo                                                         

– Colombo Giuseppe                          

Nel primo pomeriggio, dopo il consueto pranzo sociale, i lavori sono ripresi con l’incontro gemmologico dedicato ai Coralli. Il Presidente della CIBJO dottor Gaetano Cavalieri ha presentato The Coral book  di cui è stata consegnata una copia omaggio ai Soci presenti. La CIBJO ( The World Jewellery Confederatio)  na- sce a Parigi nel 1926 come organismo di difesa e tutela del consumatore, con  l’esigenza di garantire relazioni internazionali con scambio di prodotti. Attualmente rappresenta l’intera filiera della gioielleria, dalla miniera al dettaglio, con un giro d’affari di 250 miliardi di dollari. Ne fanno parte 46 paesi del mondo, tra Nation Members e Commercial Members. E’ un organismo composito, con struttura a piramide, che si propone come scopo quello di “incoraggiare l’armo- nizzazione e promuovere la cooperazione internazionale”, creando una serie di regole comportamentali ai fini di una tracciabilità totale dalla miniera al dettaglio. Tutti i membri eletti sono al servizio dell’organizzazione a titolo gratuito. Dal 1926 la CIBJO si è fatta carico di emanare le norme che regolano il settore. Queste norme sono raccolte negli ormai noti Blue Books, così detti per il colore blu della copertina, ai quali si fa riferimento come usi e consuetudini in campo nazionale ed internazionale. L’ultimo di questi è il Coral book, uscito nel 2015. Si tratta di un prodotto importante, che contribuisce ad incrementare la “pulizia” del mare, perché la CIBJO è anche un organismo a tutela dell’ambiente. Nell’ambito delle risorse marine, il corallo è fondamentale per lo sviluppo delle aree più deboli e contribuisce ad incrementare la qualità della vita. Attraverso il Coral book questo prodotto è stato portato all’attenzione degli organismi internazionali (come il CITES). 

 La dottoressa Loredana Prosperi ha poi dedicato il proprio intervento alla Classificazione del Corallo, un materiale gemmologico importante in molti paesi del mondo e in modo particolare in Italia. Il Presidente della Commissione CIBJO è Vincenzo Liverino. Il Blue Book si occupa del Corallo prezioso e della sua classificazione ai fini dell’analisi e del commercio. I Coralli cosiddetti “ preziosi”  fanno parte della sottoclasse Ottocoralli del Phylum cnidari. Oltre al Corallium rubrum del Mar Mediterraneo, molto apprezzato nei secoli per il suo aspetto porcellanoso, sono degni di nota i Coralli dei mari del Giappone, come il Corallium japonicum, ora denominato Paracorallium japonicum o corallo “anima bianca”; il Corallium elatius, rosa con striature bianche, la cui varietà di colore più omogeneo è nota come “pelle d’angelo”; il Corallium secundum, rosa a chiazze; il Corallium regale, detto anche corallo garnet, il corallo “deep sea”, pescato a 1000-2000 m di profondità di aspetto vitreo. Altri coralli della stessa sottoclasse sono considerati “ non preziosi”, come l’Heliopora coerulea o corallo blu il Keratoisis o corallo bamboo spesso tinto o impregnato; la Gerardia savaglia o corallo nero, Un altro corallo nero è il Paranthipates larix che appartiene alla sottoclasse Esacoralli. Tutti i coralli subiscono spesso trattamenti: tinture, sbiancamenti, impregnazioni con resine o cere. L’esportazione e il commercio di molti coralli orientali sono regolamentati dalla Convenzione CITES del 1975. 

La dottoressa Raffaella Navone e il dottor Hartung von Hartungen funzionario del CITES hanno poi ampiamente descritto La regolamentazione CITES per i Coralli, spiegando  che il CITES si occupa della salvaguardia delle specie animali a rischio di estinzione, inserendole con il nome latino in allegati di protezione diversi, indicati con le lettere A, B, C, D. La sede attuale del segretariato CITES è a Ginevra. L’Italia ha aderito alla convezione CITES nel 1975 firmando il trattato e  nel 1992 è stato deciso di istituire i nuclei operativi CITES. Il nostro paese consuma molti prodotti di specie animali in via di estinzione e la normativa CITES può essere sfruttata per la tracciabilità dei prodotti di filiera. Dal 1992 esistono sanzioni pesanti per chi detiene o esporta merci relative all’allegato A. Si possono detenere oggetti ad uso personale o domestico senza farne denuncia, ma non possono essere posti in commercio. La convenzione di Washington è stata istituita per salvaguardare le risorse di quei paesi  che non sono in grado di autogestirsi. Il Corallium rubrum del Mar Mediterraneo non rientra tra le risorse protette perché le leggi italiane , anche quelle regionali, sono sensibili al discorso sulle risorse e la pesca del corallo è già stata inserita e regolamentata nelle direttive di pesca anche a livello locale. 

 Ha concluso questa intensa giornata di lavoro la dottoressa Vanda Rolandi con l’interessante quesito: Corallium rubrum …….perché rosso?. In effeti i coralli da gemma del genere Corallium, specie il rubrum sono biomateriali calcitici che si ottengono dagli scheletri ramificati di invertebrati marini appartenenti alla classe Anthozoa, sottoclasse Octocorallia, famiglia Coraliidae, del phylum Cnidaria. Il Corallium rubrum è noto come corallo rosso del Mediterraneo, perché vive principalmente in queste acque, ma si può trovare anche presso le coste orientali dell’Oceano Atlantico. Si tratta di una specie relativamente longeva, che può facilmente superare i cento anni. Il colore dello scheletro può variare da rosso molto scuro a rosso scuro, rosso, rosa-arancio, rosa brillante, rosa pallido e raramente bianco, ma le cause del colore ossia la natura dei cromofori nel Corallium rubrum è ancora oggetto di discussione. I primi tentativi di estrarre e identificare i coloranti nei coralli rossi di Marsiglia hanno messo in evidenza la presenza di carotenoidi, la cantaxantina. Tra tutti i pigmenti naturali, i carotenoidi sono gli agenti coloranti più diffusi. Si tratta di una famiglia di idrocarburi e dei loro derivati ossigenati, che comprendono più di 700 specie diverse di pigmenti naturali liposolubili che vengono assorbiti dagli animali attraverso il cibo, trasformati in altri carotenoidi e incorporati nei tessuti . Sono considerati composti essenziali per la vita perché molti sono precursori della vitamina A, sono antiossidanti e sono utili nella prevenzione di malattie croniche. Tuttavia a causa delle difficoltà di estrazione del pigmento, si considera la possibilità che il colore sia dovuto anche ad altri pigmenti naturali. Le analisi con la spettroscopia Raman hanno fatto ipotizzare che i pigmenti siano polieni non sostituiti. Recentemente l’interpretazione degli spettri Raman mediante la teoria ECC (effective conjugation coordinate) ha portato a concludere che lo spettro del Corallium rubrum è intermedio tra quello dei carotenoidi e quello dei polieni non sostituiti, in cui il cromoforo sembrerebbe essere un carotenoide parzialmente demetilato. Il punto chiave della questione rimane la difficoltà di estrarre il pigmento per poterlo analizzare e quindi confermare o smentire i risultati teorici. Allo scopo è stata avviata una ricerca presso l’Università degli studi di Milano Bicocca presso cui si è tentata l’estrazione dei cromofori dallo scheletro e l’analisi mediante HPLC/UV (high-performance liquid chromatography), ESI-MS (electrospray-ionizatio mass spectrometry) e spettroscopia NMR ( nuclear magnetic resonance). I risultati hanno evidenziato che il profilo dei cromofori nel Corallium rubrum è decisamente più complesso di quanto sino ad ora ipotizzato, è stata dimostrata la presenza di due carotenoidi strutturalmente modificati, a conferma di quanto asserito da Brambilla et all. (2012) e di tracce di due xantofille o carotenoidi ossigenati: astanxantina con ossidrili, di colore rosso violaceo (antiossidante e antiaging) e cantaxantina priva di ossidrili, di colore arancio-rosso.       

Nel tardo pomeriggio, dopo un vivacissimo dibattito, il dottor Rinaldo Cusi dopo aver ringraziato tutti i presenti ha concluso la giornata di lavori e l’incontro gemmologico dedicato ai Coralli. 

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